Babà: napoletano o siciliano? Nessuno dei due!
Al contrario di quanto si possa pensare, l’origine e storia del babà sono tutt’altro che napoletane.
Ebbene si, l’amara verità è che il famosissimo dolce ha origini polacche! L’inventore del babà pare infatti sia stato Stanislao Leszczyński, re di Polonia.
Il re amante dei dolci ed essendo privo di denti, trovava i dolci della tradizione europea troppo asciutti. Da questa esigenza nasce l’idea di un morbido dolce bagnato nel rum.
Secondo un’altra versione più folkloristica, il re, uomo dal pessimo carattere, era solito scagliare ciò che non era di suo gradimento contro muri e mobili: il fortunato babà si sarebbe schiantato contro una bottiglia di rum, finendo zuppo di liquore. Il re lo assaggiò trovandolo delizioso.
Anche l’origine del nome originale, babka, è dibattuta: secondo alcuni il re chiamò quel dolce delizioso Alì Babà, in onore del protagonista del libro “Le Mille e Una Notte”, che amava molto leggere. Un’altra versione, forse più plausibile, fa riferimento alla forma delle gonne che le anziane nobildonne di corte usavano a quel tempo (babka in polacco).
La ricetta del babà al rum nella tipica forma a fungo moderna risale al 1835. La si deve a un discendente del celebre pasticciere Nicolas Stohrer, giunto a Parigi con Maria Leszczyńska, figlia del sovrano polacco. Una volta approdato a Parigi, il babà viene ulteriormente modificato con una nuova forma. Da Parigi giunse poi a Napoli grazie ai monsù, i cuochi delle famiglie nobili che rappresentavano l’incontro tra la cucina francese e quella napoletana. In poco tempo il Babà, nella sua forma da fungo, divenne il dessert da passeggio più consumato nella Napoli bene.
Classico bagnato al rum, rivisitato bagnato al limoncello e, per i più golosi, ricoperto di panna o imbottito di crema pasticciera immancabile di ogni domenica, è davvero un dolce caratteristico e pittoresco, forse il più amato in Italia.
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